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person Pubblicato da: Sophie list In: Blog Ultimo aggiornamento: comment Commento: 0 favorite Visualizzazioni: 1642

GIRO D'ITALIA 2019 - by Sophie

Pedalare, e continuare a pedalare, in fuga dai pensieri, in fuga da te stesso, come non ci fosse un domani, perché solo così ti può passare... Quell’ansia divorante, quell’urlo che hai dentro, che ti fa il vuoto nella testa, e il cuore di piombo, e le gambe esplosive. 

Ti senti a pezzi, e vai fortissimo. All’arrivo vorresti gridare al mondo quanto stai male, ma come fai, tutti ti trovano in uno stato di forma eccezionale! Ma quali metodi scientifici, ma quali dietologi, ma quali segreti. Rabbia, disperazione, follia. E paura di scoppiare a piangere. Da qualche parte nel tuo cervello una canzone stupida, che non ti piace, e non ti lascia in pace. Vorresti risalire subito in sella. Chiamala passione, se vuoi.

Che cosa è “Questo Giro”.

Ciao Giovanni, ciao Rosti! “Questo Giro” è il racconto in presa diretta di quello che passa nella testa e nel cuore di corridori senza nome, che tali devono restare per una serie di problemi che puoi immaginare. Durante l’inverno ho contattato e intervistato corridori di diverse squadre; la domanda che facevo era: a cosa pensa un ciclista mentre pedala per ore e ore? A niente, è la prima risposta. La seconda risposta è: alla gara, al percorso, ai tempi, alle gambe, agli avversari, ai compagni, alle strategie di squadra. La terza risposta è quella che mi ha colpito: penso alla mia vita, alla mia storia, alle cose che mi importano veramente, penso a tutte quelle cose che normalmente non mi permetto di pensare.

Ecco, questo è il tema del report sperimentale che farò per Rosti in questo Giro. La vita interiore del corridore mentre corre il Giro. Non posso dirti chi sono le mie fonti, in che squadra corrono, in che modo sarò in contatto quotidiano con loro, capisci, sarebbero problemi. Quindi con questo disclaimer mi prendo ogni responsabilità, e dichiaro “Questo Giro” opera di fantasia, frutto della mia immaginazione. Pertanto gli stati d’animo e le inquietudini paralleli al racconto della gara non sono riconducibili a soggetti reali. Questo non impedirà a chi legge, a chi va in bici, di riconoscersi nel racconto.

Ti manderò “Questo Giro” come un romanzo a puntate, ogni 4-5 tappe, 4-5 puntate in tutto, da leggere la sera, come diario della corsa, oltre la cronaca quotidiana. 

Quello che voglio è dare voce al profondo, all’inconscio, alle pulsioni, all’energia della mente e delle viscere che si scatena quando ci si mette in sella. Non mi interessa capire se la “forza del pensiero, o dei sentimenti” faccia andare più forte, ma al contrario, se andare in bici sia un modo per “dare strada” alla propria dimensione psicologica e affettiva, ai pensieri imprigionati, ai sentimenti bloccati.

Ciao, a presto! Sophie!

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