Battaglia di nervi

person Pubblicato da: Leone Belotti - Calepio Press list In: Blog Ultimo aggiornamento: comment Commento: 0 favorite Visualizzazioni: 1088

Tappa 13: Ferrara-Nervesa della Battaglia, 180 km

«Chi è l’Androni in fuga Rosti, oggi?» 

«Vendrame» 

Insieme a lui lo spagnolo Irizar, l’albanese Zhupa e gli italiani Tonelli e Marcato. Si fanno tutto il Polesine senza mai riuscire a staccare il gruppo più di 2-3 minuti.

Al traguardo volante a 50Km dall’arrivo primi segni di battaglia sia tra i fuggitivi, con Vendrame che non gradisce l’iniziativa di Zhupa, sia nel gruppo, con Viviani che rischia di affettare gli spettatori per prendere i punti del sesto posto.

Intanto i veci del Rosti Bar stanno giocando a uno dei loro amarcord, con Berlinguer che legge un libro di interviste a campioni della loro generazione, e gli altri che devono indovinare. 

«I corridori di oggi? Impiegati del catasto prestati alle due ruote, che fanno il compitino.» 

«Zoetemelk» risponde il Gino, ma Berlinguer scuote la testa.

«Merckx» dice il Marelli. Niente. Alla fine Berlinguer rivela: «De Vlaeminck, il gitano».

Nomi che io non ho mai sentito. Allora mi spiega che questo “gitano” correva sia nel ciclocross, che in pista, che su strada. «Con la Gis Gelati, poi con la Gelati Sanson».   

«Zoetemelk invece ha vinto i Mondiali 1985 qui a Nervesa della Battaglia: e aveva 40 anni!» 

«Sai almeno di che battaglia si parla?» No. Prima guerra mondiale, gli Italiani che respingono gli Austriaci, 20.000 morti in 7 giorni. «Mio nonno me ne parlava sempre» dice la Mery «era un ragazzo del 99». I ragazzi della leva del 99, dice, hanno vinto la grande guerra.

«E avevano 17 anni!» si infiamma.

E il Gino: «Come sei bella quando ti arrabbi, Mery» 

Intanto ai 30Km il gruppo è a 1 minuto dai fuggitivi. Cominciano ad aumentare il ritmo. Sulla salita del Montello, a 20Km, asfalto nuovo e scivoloso, e Vendrame in rosso Rosti vince il Gran Premio della Montagna. «Bravo!» dice la Mery. Oggi è molto più “presa” del solito. 

Ai 10km il vantaggio sul gruppo tirato dai Katusha a 70Km/h si è ridotto a 20 secondi. A 6km li prendono. A 5km ultima curva e lunghissimo rettifilo fino al traguardo. Si prepara alla volata anche Belletti in maglia Rosti-Androni. Tra i primi ci sono anche due AG2Rosti.

Ultimo km: parte inaspettatamente il trevigiano Marco Coledan, sembra farcela, ma come falchi arrivano Modolo, Bennet e Viviani, che vince, e conferma la maglia ciclamino. E appena arrivato, con gesto che rivela i nervi tesi per le critiche di questi giorni, butta la bici per terra, mentre Modolo prende a pugni il manubrio. E non parliamo dei labiali.

«Battaglia di nervi a Nervese della Battaglia» sintetizza il Gino. Settimo e ottavo sul traguardo, esattamente come ieri, gli sprinter in maglia Rosti: Manuel Belletti della Androni e Clement Venturini della AG2R.

«Morale» sbotta la Mery «il Giro d’Italia è quella gara dove un Androni va sempre in fuga, ma vince sempre qualcun altro.» 

«Sembra la storia della mia vita» dico.

«La vita di tutti» mi corregge il Gino.

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