Fondello VS Mutande

person Pubblicato da: Leone Belotti - Calepio Press list In: Blog Ultimo aggiornamento: comment Commento: 0 favorite Visualizzazioni: 1884

Tappa 7:Pizzo-Praia a Mare, 159 km

«Ma nemmeno io metto le mutande!»  

«Lascia stare Mery...» ansima il Gino.

C’è un clima vecchi ricordi, al Rosti Bar. Il discorso sulle mutande in realtà è molto tecnico. Berlinguer mi stava spiegando che «Le mutande con le loro cuciture sono letali in bici». 

Il giovane Omar, che corre nei dilettanti, conferma: «Se hai il fondello, non devi mettere le mutande». 

E poi: «Se hai il fondello, non devi usare creme intime, rovinerebbero le proprietà antistatiche e antibatteriche. E non devi lavarlo a più di 40 gradi» 

«E non devi usare l’ammorbidente!» ride la Mery. 

«Vero»  dice il ragazzo, ma non ha capito l’allusione. 

Intanto anche oggi c’è un AndrRosti in fuga, è Ballerini, in compagnia di un Trek e un Katusha. Ma il Gino ha lo sguardo perso.

«La prima volta che ho visto la Mery» mi dice «stava pedalando, e senza mutande. Era il 1968, lei avrà avuto 14 anni, io qualcuno di più» 

«Ti ricordi Mery?» 

Li lascio ai loro ricordi, e mi metto a seguire i discorsi tra Berlinguer e Marelli che stanno già facendo una valutazione di questa prima settimana del Giro.
Tra i favoriti Domoulin è “Ok” a pochi secondi dalla maglia rosa, mentre Froome e Aru, ottavo e decimo a più di un minuto, “qualche problema ce l’hanno”. 

Dopo 100 km l’AndRosti in fuga Ballerini è primo sul traguardo volante di Marina Piemontese (ma siamo in Calabria, d’altra parte nemmeno Milano Marittima è in Lombardia)
e Marelli ricorda alla Mery la promessa di “un giro gratis al primo podio Rosti”, ma lei non lo ascolta nemmeno, tutta presa dagli amarcord del Gino.

«Ti ricordi quella volta che ho mollato la squadra durante una gara perché ti avevo vista passare in bici?» 

«Che bei ricordi Gino! Com’eri maschio quando ti alzavi furioso sulla tua Bianchi da corsa» 

Non sono sicuro di aver capito bene. «Hai abbandonato una gara per correrle dietro?» 

«Dovevo correrle dietro! Mica avevo il suo numero di telefono!» 

Intanto a 15km dall’arrivo il rosso Rosti in fuga Ballerini. A 3km cominciano la manovre per la volata. Ultima curva poi ultimo chilometro di lungomare.
Parte Modolo, con lui Viviani e l’irlandese Bennet che lo brucia e vince. Settimo sul traguardo l’AG2Rosti Venturini.

Sul palco della premiazione, il discorso torna sul fondello e la mutanda che non c’è, col “pacco” (che il Gino chiama “i cammelli”) piuttosto esposto.
Effettivamente, non avevo mai notato che i ciclisti con quelle tutine aderenti e senza mutande sono praticamente nudi.

Con una certa civetteria, e ben recitato pudore, la Mery mi spiega che lei, come tante sue amiche, “quand’eravamo ancora signorine” seguivano il ciclismo perché
era l’unica occasione per vedere i “gioielli degli uomini”. 

In quel mentre mi arriva un messaggio e con la solita ansia lo tiro fuori sperando, temendo che sia lei. Invece è la solita app inutile che mi dice cose assurde nel momento sbagliato.
La Mery mi guarda e scuote la testa: «Le nuove generazione nei pantaloni hanno solo il telefono» 

«Ma...» 

«Ragazzo, ti sta prendendo per i fondelli!» 

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