Ignoranti miscredenti

person Pubblicato da: Leone Belotti - Calepio Press list In: Blog Ultimo aggiornamento: comment Commento: 0 favorite Visualizzazioni: 2257

Tappa 4:Catania-Caltagirone, 191 km

«Ignoranti, miscredenti!» 

Un sacerdote molto alto e molto anziano, magro scheletrico, sta dando spettacolo agitando il bastone verso lo schermo. Al Rosti Bar c’è fermento. 

«Si chiama TreCilindri, è l’ex-ex-ex parroco» mi spiega il Gino. 

Tre Cilindri ce l’ha con gli spettatori assiepati sulle strade del Giro, che non applaudono più i corridori – spiegano i telecronisti -  perché hanno le mani impegnate a riprendere con lo smart. Effettivamente vedi gente che invece di guardare la corsa dal vivo, l’attimo fuggente della storia, la guarda attraverso il minischermo dell’aggeggino. «I paraocchi del demonio!» 

«Perché Tre Cilindri?» chiedo al Gino. 

«Non lo vedi che trascina una gamba?».

Oggi la Mery non c’è, c’è sua nipote, che ha 30 anni di meno, e ci dice che lei non ha intenzione di mantenere la promessa di sua zia Mery (un giro gratis al primo Rosti sul podio).

Comunque tra i 5 in fuga ce ne sono due che vestono Rosti, uno in rosso Androni, l’altro in azure-marron AG2R. I fuggitivi hanno ancora due minuti e mezzo di vantaggio a 50 km dall’arrivo, quando Barbin vince il gpm di Vizzini  Vizzini è il paese di Verga, l’autore dei Malavoglia, spiega il telecronista.

«Ignoranti, miscredenti!» 

Stavolta Tre Cilindri inveisce contri i ragazzi del tavolo “giovani”. Sta parlando dei protagonisti dei Malavoglia, i “vinti”. Ma i ragazzi non lo ascoltano. Allora punta il bastone sui veci: «Guardate lì i veri vinti!» «Non ridere Marelli, proprio tu!» 

Il Gino mi sussurra che la moglie del Marelli, all’età di 69 anni l’ha mollato per andare a vivere in un bungalow sul lago con un compagno di scuola ritrovato su facebook 50 anni dopo. 

Quando il Gino mi presenta come il suo “nuovo badante della mutua” il vecchio prete mi guarda e dice: «Tu, uomo, porti in volto i segni delle tue sconfitte». Amarlo, o accopparlo.

A 30 km gli uomini in fuga restano in tre, a 13 chilometri vengono ripresi e fagocitati. Poi un tentativo di Conti della UAE, un tentativo “timido”, secondo il Gino. Si entra in Caltagirone.

«Ignoranti, miscredenti!» 

«San Giacomo Zebedeo, patrono di Caltagirone, Pontida e Santiago de Compostela, figlio di Zebedeo e Maria Salomè!» «Maria Salomè, che con Maria di Betania e Maria di Magdala...» 

Tre Cilindri improvvisamente tiene banco con le Tre Marie, i giovani si gasano quando gli urla che le Tre Marie non sono sempre le stesse tre. 

«Capisci, ragazzo» mi chiarisce il Gino «devi avere tre Marie quando ti mettono in croce, e altre tre Marie quando risorgi.» 

Mentre penso alle mie Tre Marie, sulle lunghe salite a spirale di Caltagirone vanno tutti fortissimo, poi c’è una discesona che disfa il gruppo.  Ultimo chilometro ancora in salita: davanti sono in quattro che vengono ripresi, poi parte Battaglin, ma a 50 metri deve cedere al belga Wellens, che vince. Tre Cilindri lo benedice.

Alla Tv intervistano Froome, uno dei favoriti per la vittoria finale (però è sotto indagine per doping) e mi sembra anche lui un prete, ma molto gentile, un buon pastore protestante. 

Dice: «Le strade erano pericolose, sono contento, avevo paura di fare incidenti».

E Tre Cilindri, senza motivo: «Ignorante! Miscredente! Peccatore!» .

Il Gino mi strizza l’occhio. «La gamba» mi spiega «se l’è rovinata da ragazzo, cadendo per una buca in una gara in bici tra seminaristi».

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