L’ultima classica del nord prima del Giro

person Pubblicato da: Leone Belotti - Calepio Press list In: Blog Ultimo aggiornamento: comment Commento: 0 favorite Visualizzazioni: 1155

Eschborn - Frankfurt 2018

Eschborn - Frankfurt 2018

Pensavo di fargli piacere facendogli vedere la foto di Bar Refaeli, la modella israeliana che sarà il volto del Giro d’Italia. Ma il Gino non apprezza.

«Ma quale Bar Refaeli, la madrina del Giro te la faccio vedere io al Rosti Bar!»

Quando si altera è meglio non contraddirlo. Il Gino è un vecchio donnaiolo, invalido civile, ex ciclista. Io sono un quarantenne spatentato, condannato a svolgere tot ore di servizi sociali. Mai più salito in bicicletta dopo i 14 anni.

«E si chiama Mery», precisa. 

D’accordo, facciamo un giro al Rosti Bar a vedere la Mery. Sperduto da qualche parte tra l’Adda e il Brembo, è un tipico bar sport in via d’estinzione. Il Gino mi presenta i suoi compagni di scopa. Il Marelli, elettricista in pensione. Berlinguer, il sindacalista. E altri che non ricordo. E poi la Mery.

Magra e aspra come un vitigno di merlot, enormi occhi verdi e un naso aquilino in una medusa di capelli neri. Un’età indefinibile tra la milf e la granny. Ma in tacchi e minigonna fa ancora la sua sporca figura, con quelle gambe che non stanno ferme, devo ammettere. 

Alla tele c’è l’ultima grande classica del nord, con arrivo a Francoforte. Vanno in fuga in otto, che poi restano in quattro. 

«Non li prendono più» dice Berlinguer, quando il vantaggio supera il minuto.

«Ma smettila, li prendo anche io quei debosciati lì» replica la Mery. Ha quella voce pornoroca che è musica per soli uomini. Deve aver fatto 30 anni la vita, prima di mettersi dietro il bancone. A pochi chilometri dal traguardo i fuggitivi vengono ingoiati dal gruppo.

«Li ha sempre conosciuti bene la Mery, i ciclisti» dice il Gino, e mi strizza l’occhio.

Tanto per dire qualcosa, nella mia ignoranza, tiro fuori Gimondi. 

«Guarda che il vero bergamasco sui pedali non è Gimondi» mi risponde.

«No?»

«No, ciccio. Gimondi era un vincente, e poi parlava troppo. Il vero bergamasco in bici è un perdente che va più forte del vincente, e non parla.»

Il Gino sorride. Ha già capito lui. «Cioè?» gli chiedo.

«Cioè uno tipo Baronchelli. Che quando lo intervistavano diceva: ma cosa volete da me, io sono un contadino, non ho niente da dire.»

Intanto sul traguardo di Francoforte trionfa il norvegese Kristoff, ma sul podio sale anche il campione belga Oliver, in maglia Rosti.

Niente Miss, niente baci. La fase orale della premiazione è una bella caraffa di birra che il Rosti belga sorseggia senza indugio. E al Rosti Bar, consequenzialmente, il Gino gracchia: «Mery! Fammi giù una bella birra fresca!»

Commenti

Nessun commento in questo momento!

Lascia il tuo commento

Domenica Lunedi Martedì Mercoledì Giovedi Venerdì Sabato Gennaio Febbraio Marzo Aprile Può Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
close Carrello della spesa
close Carrello della spesa

Nuovo registro del conto

Hai già un account?
Accedi invece o Resetta la password