Paura di niente

Tappa 3:

Beer Sheva-Eilat, 229 km

«Benvenuto tra i veri uomini» 

«Dovresti festeggiare» 

«Un uomo si vede da come porta le corna» 

I veci del Rosti Bar sono impietosi. Ho commesso il grande errore di parlare dell’altro mio grande problema, oltre alla patente ritirata. 

«Oppure fai l’Androni. Fuga nel deserto come stile di vita» 

«Deserto rosso, montagne rosse, verso il mar rosso» 

«In maglia rosso Rosti, e mentre pedali continui a urlare….» 

«Gino!» lo interrompe la Mery. 

Non si bestemmia al Rosti Bar. Dietro il bancone c’è un cartello con scritto: «L’uomo Rosti bestemmia solo pedalando». 

Mentre l’Androni Rosti in fuga si butta nel discesone del cratere depresso con le palle sul telaio, il Gino mi versa da bere tazzine colme di grappa. E intanto mi rifila coltellate nella ferita aperta.

«Ti manca lei, o ti mancano le sue tette? E che differenza c’è?» 

Sento di avere gli occhi lucidi.  

«Ragiona, ragazzo». Il Gino si sforza di essere gentile, ma non è credibile. 

«Pensaci bene, quando ti sei innamorato di lei, cos’era che ti attirava?» 

«Le tette, giusto? Devi solo trovare un altro paio di tette come quelle» 

La fuga con l’Androni arriva a un vantaggio di oltre 7 minuti, poi a 50 km dall’arrivo, dopo 180 km di fuga, sembrano ripresi, il gruppo è a meno di un chilometro, 30 secondi, e invece poi ricominciano a guadagnare.

«Non è la prima volta» confesso. 

«Non dirci niente. Abbiamo capito. Le altre volte l’hai perdonata, e lei è tornata» 

«E invece stavolta?» 

Entriamo nel Giro all’arrivo, si comincia a fare sul serio. A 10 km l’Androni tiene ancora la fuga. Ma il gruppo come una grande bestia famelica incombe a 30 secondi.

«Ha detto che stavolta è una cosa seria» 

«Sai cosa vuol dire? Che gli dà anche… » 

«Gino!» 

Ai 5 km finisce l’eroica fuga. 

«Il destino dei fuggitivi, il più delle volte, è essere ripresi» 

Ci si prepara alla volata. Al 2 km dall’arrivo il gruppo si sgrana. All’ultimo km bagarre, Bennet stringe Viviani, ma Viviani inesorabile più forte di tutto. Paura di niente.

«Hai capito? Paura di niente» 

«Immagina il Giro d’Italia come una massa di cornuti col cuore infranto che pedalano bestemmiando.» 

«Questa era la prima vera tappa» 

«Ce ne sono altre venti» 

«Benvenuto nel mondo del ciclismo, ragazzo»